Grammatica

1579

 

 

 

Nato a Portogruaro (ma secondo G. Cesarini in Dell'origine del castello di San Vito, Venezia, 1771, p. 66, nato nel castello di Zoppola, vicino a San Vito al Tagliamento) studiò a Venezia e poi a Padova. Nei primi anni del '500 entrò nell'ambiente degli Asolani, e conobbe Erasmo, con cui fu a Roma nel 1509. Alternò i soggiorni a Roma con quelli a San Vito, dove era stato chiamato come professore di eloquenza (o di logica) nella locale accademia, e a Udine, come professore di umanità, e stabilì solidi legami con l'ambiente umanistico friulano e veneziano. Sulla scia dei suoi interessi retorico-oratori, mnemotecnici ed ermetico-cabalistici maturò dapprima l'idea di una enciclopedia delle scienze organizzata secondo l'armonia del corpo umano, e poi quella di un teatro ligneo, in scala ridotta, di stile vitruviano, come proiezione reale dell'arca della memoria. Viaggiatore instancabile, negli anni successivi fu a Bologna, poi a Padova, Genova, Venezia. Ebbe contatti con Bembo e Aretino che sarebbero durati nel tempo, e si dedicò allo studio di Cicerone. Nel 1530 fu a Bologna per l'incoronazione di Carlo V, poi in Friuli, quindi partì per la Francia deciso a svelare al re il segreto del suo progetto di teatro, fonte per lui in Italia solo di derisione, nonostante la costruzione fosse da tempo in atto. Rientrato in Italia con l'incarico da parte del re di Francia di portare a termine il progetto, intervenne in diverse polemiche letterarie e personali, e riprese i suoi viaggi nelle maggiori città italiane fino alla sua morte, con frequenti soggiorni in Francia (dove compose i trattati di retorica Delle Materie, che possono venire sotto lo stile dell’eloquente e La topica, o vero della elocutione) e una parentesi ginevrina (1539-1542). A Milano nel 1544 dettò al Muzio l’Idea del Theatro (Firenze 1550). Tra le sue opere i trattati Della imitazione, la Grammatica  e le Annotazioni sopra le Rime del Petrarca (Venezia 1557).

Bibliografia: Casati 1925-34: II, 263; Marchetti 1959: 194-199; Stabile 1974: XVII, 218-30; Floriani 1980: 139-81; LIE Autori 1982-91: I, 420-21; Tateo 1995: 500-502